Milano da non pagare
di Erminio Ottone - Qualche chiarimento sull'essere rimbalzato, sulla domenica del Plastic, su quelli che guardano i calciatori, sugli amici di DJ Francesco e altro...
Cari amici della notte milanese, Erminio Ottone, a quanto pare, scrive molto e legge poco Indiscreto. Oggi, durante una attenta navigazione del sito, mi sono imbattuto in vari messaggi per me, alcuni nuovi, altri meno. Rispondo in ordine sparso.
- Innanzitutto, preciso che Erminio Ottone non viene rimbalzato perché evita di andare dove non ha agganci... Non stiamo parlando di Roma, Londra o Barcellona. Non vi sembra un po' troppo pagare per entrare in un locale di Milano? Quando non entra è perché preferisce rinunciare all'ingresso piuttosto che pagare.
- A un amico che mi chiedeva indiscrezioni sul Plastic, posso confermare che per 'musica alternativa' intendo elettronica... Non però la domenica, dove c'è una proposta musicale intellettual-fighetta (come il pubblico di quella serata). Sconsiglio vivamente questa serata: rischiate, come Ottone, di essere discriminati perché il buttafuori odia gli etero (eppure la serata non è riservata ad un pubblico gay!). Purtroppo però ignoro il significato della definizione 'gay friendly' applicata al locale... A intuito, credo che sia usata per indicare un posto frequentato anche da pubblico gay, ma un po' tipo club, dove bene o male si ritrova sempre la stessa gente con possibilità di conoscersi come in una specie di club.
- Le camicie a collettoni pluribottonati possono anche essere una moda lanciata dai calciatori ed imitata dagli sfigati. Fatto sta che io a Milano ne vedo davvero troppe e tutte uguali. I tempi dei Paninari omologati non sono poi così lontani.
- È poi vero che la discoteca non è l'unico modo per 'frequentare' i calciatori. Ma 'frequentare' non è il verbo appropriato. La gente va in discoteca per vederli e basta, così può giungere all'equazione: calciatore = uomo pieno di soldi e donne = figo = il locale è pieno di gnocca = il locale è figo = se ci sono anch'io sono figo anch'io. Giuro di aver visto gente presentarsi in locali frequentati da calciatori e VIP, e di fronte alla presenza di due/tre personaggi di secondo piano dire "andiamocene, serata di m...". Ma in discoteca non si andava per stare coi propri amici e fare un po' di casino insieme?
- Quanto al giocatore che ha stretto la mano mollemente a Valentino Rossi, vedo che non c'era bisogno di specificarne l'identità... Ma consentitemi un'errata corrige. Nel pezzo scrivevo che Vale era quattro volte campione del mondo, mentre il calciatore non aveva vinto quasi nulla. Dopo circa un mese, il calciatore continua a non aver vinto quasi nulla, mentre Vale è diventato campione per la quinta volta.
- Infine, credevo anch'io che i calciatori fossero uomini come tutti: boriosi, simpatici, lunatici, umili o montati a seconda dei casi. La casistica però mi sta facendo cambiare idea. Un po' sarà colpa loro, un po' di tutti gli adulatori che gli ronzano attorno e li fanno sentire importanti anche dove la loro presenza sarebbe insignificante... A voi non mancano gli Zoff, gli Scirea, i Picchi, i Bergomi, i Baresi? Leader sul campo, silenziosi esempi nella vita quotidiana, con le loro mogli e famiglie normali e non 'impelagati' con arrampicatrici, stelline dello spettacolo e del varietà? A me sì.
- Nella domenica sera milanese, avvistato DJ Francesco nel famoso quadrilatero di Corso Como. Per carità, non è un grande artista, ma ci sono presunti artisti che si comportano come fossero uno strumento attraverso cui Dio porta sulla terra l'arte del bello. Lui si è fermato a chiacchierare almeno un quarto d'ora con dei fan. L'amico, stufatosi, lo ha invitato a smetterla e lo ha letteralmente portato via per impedirgli di rispondere ad altre domande su come si sta a fare il cantante, com'è cantare all'Arena di Verona gremita e cose di questo genere. Pollice alto per la sua cordialità, anche se un suo disco non lo comprerò mai.
Erminio Ottone, 15 ottobre 2003