La settimana della Zandalasini
di Oscar Eleni - Pensieri e parole su Virtus Bologna, Franco Arese, Poeta, Bellandi, Mestre, Gilgeous-Alexander, Antonelli, Velasco, Capobianco, Scutto e Zanotti...
Oscar Eleni sotto il fungo atomico che dovrebbe consigliare la chiusura per nervoso, come dicevano i fiorentini maledicendo l’Arno che usciva dagli argini. Volevamo bere fino allo sfinimento, mangiando verdure come consigliano i grandi bovini, il coniglio che si rifiuta di partecipare alla festa, i grandi illusi che credono davvero al motto delle miss, care miss, il famoso “Sogniamo e vogliamo la pace nel mondo”.
Stiamo per buttare via tutto, ritagli, agende, pensieri deboli e cazzate sublimi, ma ecco il regalo del Domenicale campaniano con la saga Virtus. Tante storie che girano intorno alla Garisenda e agli Asinelli, un giubileo di trionfi sportivi, dal basket al cricket, passando per il baseball, viaggiando sul pullman scoperto dei calciatori che bevono nella Coppa Italia, applaudendo il diciottenne Kimi Antonelli che prima della maturità a Casalecchio ha conosciuto il brivido di un sacro podio della Formula Uno dove un italiano non saliva dal 2009, un libriccino da stampare e tenere da conto. Bravi tutti. Chi lo ha pensato, chi lo ha messo insieme partendo dal De Mori e grazie per aver tenuto in fresco quello che avevamo scritto dopo il 17° scudetto delle Vu nere, anche se lodarsi e imbrodarsi è la cosa peggiore, anche se la parte che ti prende subito è quella dove il caro CIVOLANI consente a TORQUEMADA PORELLI di fingersi sudato anche se sta piangendo per lo scudetto del 1984, poesia pura, meravigliosa.
Roba da leggere, musica da ascoltare, voci gracchianti dal fronte, desiderio di lasciar perdere tutto, cominciando dall’amato basket o, magari dall’atletica, dopo aver cantato con le ragazze del judo Alice BELLANDI e Assunta SCUTTO che ai mondiali di Budapest entrano nella grande storia come DE CAL, MOTTA, PIERANTOZZI, GIUNGI e Odette GIUFFRIDA.
Stiamo per spegnere tutto ed ecco la radio collegata con le pallavoliste dorate di Velasco dove entrano nella grande reggia altre giovani di grande talento tipo la EZE o la NERVINI, una milanese che naturalmente non gioca nella squadra di Milano. Accidenti, allora è meglio stare svegli, anche se scopriamo che fare il tifo per INDIANA, come Bonaga, non porta fortuna: si rompe il nostro caro Haliburton, tendine d’Achille, e OKLAHOMA arriva al primo trofeo cesellato da Tiffany per i campioni NBA accarezzando la mano e il talento di GILGEOUS-ALEXANDER in gara sette.
Scossa elettrica anche togliendo l’audio, ma è proprio nel silenzio che arriva una telefonata nel primo forno dell’estate da dedicare all’Olympic Day e al DE COUBERTIN che ci ha ridato i Giochi, anche se da tempo non ci garantiscono la pace, così come la battaglia fra PANCALLI e BUONFIGLIO per la sedia del CONI non ci fa capire come sarà il dopo MALAGÒ.
Pensi ai Momenti di Gloria, alla grande atletica e il telefono si rimette a suonare. Ciao. Sono Franco ARESE. Niente di più bello che sentire quella voce, per ricordare tanti anni passati insieme, mentre lui trionfava in pista e noi cercavamo di raccontare bene quei 1500 metri che dagli Europei di Helsinki sono diventati la sua reggia. Era Ferragosto, come ci ricorda una bella foto con il caro Giorgio LO GIUDICE, COLASANTE, AQUARI, BARRA, un giorno speciale per l’uomo di Centallo che riempiva l’Arena nelle notti della Notturna sfidando LIQUORI nei giorni magici di FIASCONARO, MENNEA, DIONISI, Sara SIMEONI , della grande atletica dell’era Nebiolo che a Milano aveva consoli di qualità in PRO PATRIA come il MASTROPASQUA dalle mille idee, e nella SNIA il GIANI che sapeva sposare sport e grande industria.
Forza Franco, magnifico coetaneo ottantunenne, non vorrai vantarti di essere più giovane visto che sei nato un mese dopo chi ti sta ascoltando, un gioco che piace fare pure all’altro 1944 classe di,”ferro” Eddy OTTOZ, signore degli ostacoli , nato il 3 giugno, il mese dove di solito iniziava a vincere benedetto da CALVESI e dal grande talento come dicono i breviari olimpici.
Una bella risata e la confessione: voglia di parlare con chi sa bene come correva il mezzofondista di CENTALLO che ha esplorato la grande atletica, le notti magiche, le grandi società, da Torino a Milano, le grandi arene straniere svezzando un cavallo di razza come Franco FAVA anche se il cuore matto di questo campione gli ha tolto almeno metà dei trofei che meritava. Voglia di scherzare chiedendo scusa alla moglie, pure lei santa, che sta preparando la tavola e i regali per i nipoti, sono ben dieci, qualcuno vive sul al Nord in Europa, lontano dall’Italia e dall’azienda che veste, e aiuta tecnicamente, gran parte del mondo atletico di oggi.
Ci lasciamo con un abbraccio e un brindisi, anche se il vino buono vero è sulla sua tavola e il serpentone REINERI, penna illustre nella grande redazione sportiva del Giorno di SIGNORI, GRIGOLETTI, dove ha iniziato a farsi conoscere davvero il DALLERA che oggi guida lo sport al CURIERUN, non è disponibile per spiegare a Franco come si può ancora correre oltre gli 80, magari dimenticando il male alla schiena o alle ginocchia.
Ci si lascia in letizia, anche se la testa gira contromano, scoprendo che il MESTRE basket è stato promosso in A2, per la gioia del caro amico PEA, che non ne poteva più di litigare con quelli della REYER, dopo aver battuto Montecatini nello spareggio dove c’era tensione, ma non inciviltà come sul campo di calcio dove la Salernitana è stata retrocessa lasciando la B alla SAMPDORIA nel caos di un pallone gonfiato male che cucina i suoi campioni nel Mondiale americano o tenendoli sulla graticola un mese come in questa serie B travagliata e piena di fallimenti, anche se per fortuna la Under 21, pur maltrattata dall’arbitro e battuta soltanto alla fine, quando era in 9, dalla Germania dei “kolossi”, ci fa sapere che avendo coraggio, tipo quelli della pallavolo, magari a Gattuso non faremo guidare soltanto gente con dolorini e pronta a lasciare i raduni della Nazionale avendo tanto da fare fra Ibiza e Porto Rotondo o nei privé dei club lontano dai tifosi invadenti.
Chiusura con il basket che riesce a par parlare con la nazionale femminile che torna agli ottavi di un Europeo dopo anni, elettrizzando Bologna, ancora lei, ridando il sorrido a CAPOBIANCO che da giorni soffre, come tutti noi, per il suo ex allievo POLONARA in isolamento al Sant’Orsola per combattere contro la leucemia mieloide, ridando il giusto risalto ad una giocatrice di talento come la ZANDALASINI che il professionismo negli Stati Uniti ha restituito più completa, meno egoista, vera luce in una squadra con tante di seconda generazione diventate giocatrici in questa scuola tecnica, anche se nessuna ancora è a livello di una EGONU o di una SYLLA, ma la pallavolo, ve lo abbiamo detto, è avanti anni luce e non litiga su tutto come fanno adesso in Lega dividendosi per la nuova presidenza con GANDINI e GHERARDINI purtroppo su fronti opposti, nella speranza che la Turchia al Pireo non fermi la corsa delle azzurre che hanno fatto squadra e famiglia con una bella difesa..
Lega che dovrà decodificare il ruolo di allenatore associato inventato da MESSINA per portare via POETA a Brescia. Per fortuna in casa FERRARI e BRAGAGLIO sanno cosa è lo stile e al genietto di Battipaglia, pure lui uno della scuderia CAPOBIANCO, sicuramente allievo di ETTORRE e bella spalla in nazionale per POZZECCO, augurano buona fortuna e grandi successi con l’ARMANI che gli ha promesso questa stagione da proconsole e poi la panchina nel 2026 quando l’uomo che ha dato scudetti a Virtus e Olimpia, famoso in tutta Europa, dal Real al CSKA, 4 vittorie in Eurolega, deciderà cosa fare per la società e per la federazione che gli ha dato la presidenza tecnica fra gli allenatori.
Brescia che per un attimo ha illuminato anche la scena proponendo a Cinzia ZANOTTI, 61 anni, ex azzurra, attuale guida del mitico GEAS nel campionato femminile, la panchina della squadra che ha appena giocato la finale scudetto maschile. Scelta magica, pensiero moderno, ma con tanti ma… Gli stessi che avrebbero forse le bestie da tastiera che dopo la notizia hanno già iniziato ad insultarla e che noi vorremmo veder ridicolizzati dalla prima donna capace di sfidare i maghetti della nostra serie A.